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Estate del 51 a.C. Mentre ormai la campagna di Cesare in Gallia volge al termine, il tribuno Marco Valerio Corvino intraprende, in compagnia dell'inseparabile servo Tito, una lunga e perigliosa marcia attraverso le Alpi per tornare in Italia. Ma un imprevisto lo costringe a una sosta nel piccolo regno dei Salassi, nazione fiera e indipendente, eppure legata a Roma da un rapporto di ambigua ammirazione. Qui Marco Valerio si imbatte nella generosa e bizzarra ospitalità di Trebonio, un ricco imprenditore minerario romano che sembra aver trovato un'intesa quasi perfetta con i barbari. Ma proprio la sera del suo arrivo Trebonio muore a seguito di quello che appare un banale, per quanto tragico, incidente, lasciando sole la moglie e la figlia. Nella loro seconda indagine Marco Valerio e Tito sono di nuovo alle prese con chi vuole calpestare la giustizia e nascondere la verità. Ma l'acume di Marco Valerio porterà immancabilmente alla luce un intrico di conflitti in cui a motivi ideologici si mescolano interessi politici e impensabili ragioni personali sullo sfondo di un luogo inquietante, che tutti chiamano il Campo dei Giganti.